Cosa sono i Core Web Vitals
Uno degli ultimi aggiornamenti dell’algoritmo di Google che è stato lanciato tra Giugno ed Agosto del 2021, ha introdotto i Core Web Vitals.
Si tratta di nuovi parametri fondamentali che chiunque si occupi di SEO in modo professionale deve conoscere.
Sebbene rappresentino soltanto una piccola parte degli oltre 200 fattori di ranking che Google tiene in considerazione nel processo di posizionamento, è importante conoscerli e migliorarli per rendere il proprio sito web più stabile e veloce.
Cosa sono i Core Web Vitals?
I Core Web Vitals sono 3 nuove metriche che valutano l’esperienza utente durante la navigazione di un sito internet. Possono essere considerati quindi come degli indicatori che misurano velocità , stabilità ed il tempo di risposta di una pagina web. Più in dettaglio i 3 Core Web Vitals sono:
- LCP (Largest Contentful Paint) – Velocità di caricamento
- FID (First Input Delay) – Tempo di risposta al primo accesso
- CLS (Cumulative Layout Shift) – Stabilità della pagina
Il tuo sito web dovrebbe rispettare questi 3 parametri ed avere di conseguenza dei buoni punteggi di qualità per ciascuno. Tuttavia, quando effettuo una consulenza di marketing, mi trovo spesso di fronte a siti internet che non tengono minimamente conto di questi fattori. Per seguire le linee guida dettate da Google, per ognuno di questi, dovresti ottenere un punteggio pari o superiore al 75%, sia navigando il sito da desktop che sopratutto da mobile.
Punteggi da rispettare per avere segnali web ottimali
Largest Contentful Paint (LCP):Per fornire una buona esperienza utente, i contenuti devono essere caricati entro 2,5 secondi
First Input Delay (FID): Le pagine per essere performanti devono avere un valore di 100 millisecondi o meno
Cumulative Layout Shift (CLS): Ogni pagina deve mantenere un CLS di 0,1 o inferiore
Altri fattori che determinano il posizionamento di un sito internet
Oltre ai segnali web essenziali, ci sono molti altri fattori che devi ottimizzare se vuoi posizionare il tuo sito web sui motori di ricerca per le keyword di tuo interesse. Quelli che personalmente ritengo fondamentali sono:
- User Experience
- Qualità dei contenuti
- Performance e reattivitÃ
- Autorità del dominio
- Backlinks
- Social Sign
Conoscere i punteggi di qualità di un sito web e lavorare per migliorarli, è una delle operazioni più importanti da svolgere per migliorare il posizionamento organico di un sito web. Ecco perché ritengo fondamentale effettuare un SEO Audit prima di iniziare a lavorare sul sito di ogni mio cliente.
Adesso ti spiego più nel dettaglio quali sono i parametri che ognuno dei 3 Core Web Vitals controlla sul tuo sito web, in modo che tu possa avere una panoramica completa sui miglioramenti da apportare.
Largest Contentful Paint (LCP)
Questo parametro indica il tempo di caricamento dell’elemento principale all’interno di una pagina web. Può trattarsi di un’immagine, un video, ma anche di un blocco di testo, tiene conto di qualunque elemento sia presente nella viewport all’apertura del sito. Il resto del contenuto viene definito “above the fold” e non viene preso in considerazione.
Il Largest Contentful Paint considera che il contenuto principale sia quello più grande, pertanto è meglio evitare elementi troppo invasivi come video, immagini di background troppo grandi e pesanti e finestre pop-up. Il resto dei contenuti “above the fold” secondo Google, dovrebbero essere caricati entro 2,5 secondi.
Questa metrica tiene conto soltanto dello spazio utilizzato all’interno della finestra di visualizzazione e non del tempo necessario al download. Questo si traduce nel fatto che se carichiamo un’immagine di background larga 1200px che poi viene ridotta a 300px per farla rientrare nella finestra visiva, quest’ultima dimensione è quella che verrà considerata per il calcolo del punteggio.
Avere un sito web che non rispetta questa metrica, significa andare incontro a tempi di caricamento più lunghi, una frequenza di rimbalzo più alta e tassi di conversione più bassi.
First Input Delay (FID)
Si tratta di un parametro che misura la reattività e l’interattività di una pagina web. Più nello specifico, il First Input Delay, rappresenta il tempo trascorso tra la prima iterazione dell’utente con un elemento della pagina, ed il momento in cui il browser risponde a quell’azione. Può ad esempio trattarsi del click su un pulsante oppure la partenza di un video, mentre altre operazioni come lo zoom o il semplice scorrimento non vengono conteggiate.
Il FID misura l’interattività di una pagina web considerando come valore utile il tempo necessario al browser per interpretare l’azione compiuta dall’utente e mostrarla a video.
I motori di ricerca tengono conto soltanto del primo segnale che viene ritenuto quello fondamentale per rendere più agevole la navigazione dell’utente. E’ importante fare attenzione a non caricare all’avvio troppi Javascript, video, o altri contenuti pesanti, poiché questi penalizzano fortemente la user experience.
Cumulative Layout Shift (CLS)
Il CLS misura l’esperienza dell’utente all’interno di un sito in relazione agli spostamenti dei vari elementi del layout. Può succedere che in base a come è stato progettato il template di un sito web, uno o più elementi possano modificare la loro posizione all’interno della pagina. Questo spostamento influenza la navigabilità e la fruibilità della pagina alla quale viene attribuito un certo punteggio.
Una delle problematiche che più spesso mi trovo ad affrontare quando lavoro per ottimizzare il punteggio CLS, è quella relativa al responsive. E’ evidente che un sito web progettato con un layout responsive, deve adattare i contenuti, gli spazi, i testi e le immagini, in base al dispositivo con il quale viene navigato.
Un sito web responsive ben progettato infatti, deve offrire sempre la miglior esperienza di navigazione possibile all’utente indipendentemente dal device utilizzato.
Il cambio di layout ad esempio da PC a tablet o smartphone, è uno dei problemi più difficili da risolvere quando si lavora su questo parametro poiché gli spostamenti sono necessari per adattare il layout al dispositivo e per gestirli al meglio serve esperienza.
Google tiene conto di 2 valori per calcolare il Cumulative Layout Shift che sono l’impatto e la distanza. L’impatto è la differenza tra lo spazio che normalmente occupa un elemento e quello che invece riempie dopo il suo spostamento. Il secondo invece è la distanza più grande che un elemento che si sposta ha coperto durante il movimento diviso la dimensione della finestra più grande. Il prodotto tra questi 2 elementi genera il valore di CLS.
Come si calcolano i Core Web Vitals del proprio sito?
Ci sono vari strumenti che ti consentono di calcolare facilmente i punteggi ottenuti dal tuo sito web. I principali sono:
- Google Search Console
- Page Speed Insight
- Google Lighthouse
- Chrome UX Report
- Chrome DevTools
Nonostante tutti i tuoi sforzi i punteggi che il tuo sito web raggiunge non sono soddisfacenti? Le pagine che si caricano troppo lentamente ed offrono scarse performance, soffrono di varie problematiche che possono dipendere da innumerevoli fattori.
- Progettazione errata – Il primo ed anche il più banale è una errata struttura. CSS e Javascript potrebbero bloccare il rendering e ritardare il caricamento dei contenuti della pagina
- Immagini non compresse o video di grandi dimensioni, hanno necessità di una certa larghezza di banda e questo si traduce in maggiore tempo per il rendering
- Server non adatto – I problemi potrebbero derivare anche da un server che offre scarse performante o sovraccarico. Sopratutto se il tuo sito è ospitato su un spazio hosting condiviso, a seconda dei momenti della giornata, i tempi di accesso al sito potrebbero essere ampliati a causa delle scarse risorse hardware disponibili
Correggere le problematiche presenti in un sito web, migliorare la velocità e le performance ed ottimizzare i Google Core Web Vitals, non è un lavoro semplice. Tuttavia, se vuoi migliorare il posizionamento su Google del tuo sito web e non rimanere indietro rispetto ai tuoi concorrenti, non puoi permetterti di trascurare questi aspetti.
Aggiornamento dell’8 Giugno 2024
A partire da Marzo 2024 Google ha deciso di sostituire FID con la nuova metrica INP (Interaction to Next Paint). Questa misura la reattività e l’adattabilità di una pagina web alle interazioni degli utenti (scroll, click, ecc..) tenendo conto della latenza. In sintesi il valore INP è quello relativo all’iterazione più lunga registrata.